Pagine

martedì 30 agosto 2011

Sterling: i blog scompariranno nel 2017

Sterling: i blog scompariranno nel 2017
LUCA CASTELLI
Come i dinosauri e come i dodo, anche i blog sono in via d’estinzione. Lo ha detto Bruce Sterling al South by Southwest Festival di Austin, specificando che da qui a dieci anni la stragrande maggioranza di loro è destinata a scomparire.

L’intervento di Sterling, scrittore di fantascienza, padre con William Gibson del genere cyberpunk e oggi autorevole commentatore della società digitale, è stato ampiamente commentato proprio nella blogosfera. Dei siti di informazione “tradizionale” per ora ne ha parlato solo The Register, riportando varie dichiarazioni ad effetto, rimbalzate poi sul Web.



“Ci sono cinquantacinque milioni di blog, qualcuno di loro deve essere buono”, ha detto Sterling, ripetendo ironicamente lo slogan che campeggia sul portale Technorati. “In realtà, non è così. Non sono buoni e nel giro di dieci anni ne rimarranno pochi. Sono un fenomeno passeggero”. E neanche poi troppo innovativo, ha concluso, più che altro una declinazione in larga scala delle vecchie forme di comunicazione tribale.

Sterling non si è limitato a prendersela con i blog, ma ha preso di mira alcuni grandi amori e grandi ossessioni del Web 2.0. Dall’ultima moda del momento, Twitter, il servizio di social networking che permette di informare gli amici su che cosa si sta facendo in un determinato momento, al mito dell’intelligenza collettiva à la Wikipedia. “Ma un quadro collettivo non sarà mai un grande quadro”, ha commentato lo scrittore.

Poche ore dopo aver sconvolto la platea di blogger radunati ad Austin (da festival essenzialmente musicale, il SXSW sta diventando sempre più un raduno high tech, con decine di incontri dedicati a Internet e alle nuove tecnologie), Sterling ha utilizzato proprio un blog, quello che cura su Wired.com, per puntualizzare alcuni aspetti del suo intervento.

“Non credo che i blog siano una moda destinata a svanire”, ha scritto. “Ma che sta svanendo la forma originaria del blog: noi usiamo ancora quel termine, ma ormai non coincide più con lo sviluppo di Internet”. Sterling fa riferimento a YouTube, a Flickr, a MySpace, ai social network. “E’ questo ciò che intendevo quando ho detto che non ci saranno più blog nel giro di dieci anni. Ci saranno un sacco di contenuti post-blog. Megatoni di importanti contenuti. Ma non blog”.

Le perplessità di Sterling nei confronti della blogosfera, per quanto smussate e delimitate dal successivo commento su Wired.com, fanno il pari con quelle di un altro scrittore-culto come Douglas Coupland, l’autore di libri chiave del nuovo evo digitale come Microservi, Generazione X e Jpod.

Anch’egli presente ad Austin, in un’intervista concessa a The Register lo scrittore canadese non è andato per il sottile, parlando della vita dei blogger come di un affare sempre più “warholiano, in cui ogni momento della tua vita diventa qualcosa che devi vendere. Non smetti di fare foto, registri tutto quello che ti capita. Diventi come un eremita, trascorri il tempo seduto in casa e il tuo avatar online diventa più reale di te”.
+ Bruce Sterling gives blogs 10 years of life (The Register, in inglese)
+ SXSW Rant, death of blogs, etc etc (il blog di Bruce Sterling, in inglese)
+ Douglas Coupland on bloggers, YouTube and Bubble 2.0 (The Register, in inglese)
+ digita.musica (il blog di Luca Castelli su musica e nuove tecnologie, online almeno fino al 2017)