Pagine

venerdì 15 luglio 2011

GENOVA 10 ANNI DOPO




Genova 2001-2011
LORO LA CRISI NOI LA SPERANZA

MARTEDI’ 19 LUGLIO
ORE 21
proiezione del film “La battaglia di Seattle”
Voci, immagini e documenti dall'evento destinato a cambiare
l'agire politico del nuovo secolo.

MERCOLEDI’ 20 LUGLIO
ORE 21
presentazione di “Solo limoni"
Video sull'anti G8 di Genova 2001
a cura di Giacomo Verde e Lello Voce

GIOVEDI’ 21 LUGLIO
Concerto live di
URO & ¡GATO DE MARMO!


promotori:

Officine Culturali Ergot; Rete Antirazzista Salentina; Naemi forum di donne Native e Migranti; Spazio Sociale ARCI ZEI; ANPI-LECCE Comitato Provinciale; Mujmune’ Asuddinessunnord; UDU; Federazione della Sinistra; Casa delle Donne; SEL; Libera; Il Formicaio;
--------------------------​--------------------------​--------------------------​
“La battaglia di Seattle”
Migliaia di attivisti arrivano a Seattle per protestare contro la conferenza ministeriale del WTO, organizzazione da essi considerata responsabile dell'aumento del divario tra ricchi e poveri a livello mondiale. Nonostante inizi come una protesta pacifica, la dimostrazione diventa in seguito una vera e propria guerriglia urbana, fomentata anche da infiltrati della polizia, che porta le autorità a dichiarare lo stato di emergenza, facendo intervenire così la Guardia Nazionale e dando il via a una violenta repressione.


“Solo limoni" Video sull'anti-G8 di Genova
Documentazione video-poetica in 13 episodi sull'anti-g8 di Genova

Il video e' composto di 13 episodi che raccontano alcuni momenti delle giornate di Genova. Dal clima della Zona rossa alle cariche della polizia sul corteo del 21 luglio, alla situazione attorno al corpo di Carlo Giuliani in Piazza Alimonda. Le riprese sono una selezione di immagini girate da Giacomo Verde e da altri videomaker indipendenti collegati a diversi gruppi. L'intenzione del video e' di raccontare quello che i mezzi di informazione non riescono a mostrare perche' imprigionati nelle regole della comunicazione-spettacolo e dello scoop. Cosi' molti episodi sono commentati da testi di "poesia militante" in modo da fornire spunti riflessivi che vadano oltre la contingenza dei fatti, e altri usano immagini "effettate" (rallenty, velocity ecc.) e un commento sonoro originale in modo da andare oltre il dato documentaristico comunque presente. Un video che vuole essere un strumento di riflessione emotiva e politica, per le varie componenti del movimento anti-g8, sulle diverse questioni emerse dalle giornate di Genova.
Solo limoni

“Solo Limoni” è una videotestimonianza sui fatti di Genova, in allegato al libro che raccoglie molti interventi d’autore. Sono poesie, suggestioni e storie, realizzate durante o poco dopo le manifestazioni del luglio 2001, che esprimono pienamente le pluralità delle moltitudini dei soggetti vi parteciparono. La lettura di questi lavori accompagna la visione del video offrendo un’ampia prospettiva sulle tematiche emerse,sulle utopie spezzate e sulle drammatiche dinamiche che sono esplose.
Le immagini e le parole di “Solo Limoni” sono acide quanto il loro succo, ma possono essere determinanti per guardare meglio attraverso le nubi dei lacrimogeni che impediscono l’osservazione di un importante passato prossimo che sembra diventato improvvisamente remoto.
Solo limoni. Agrumi e testi sui fatti di Genova
a cura di
Giacomo Verde e Lello Voce
Video + libro

martedì 12 luglio 2011

IL TERRORISMO MONETARIO E' IL VERO TERRORISMO

IL TERRORISMO MONETARIO E' IL VERO TERRORISMO

Fermo restando che i disastri di questi giorni non sono casuali, e che la nostra classe dirigente è quanto di più disgustoso e deprimente si possa immaginare, c'è da dire che ci sono problemi che vengono da più lontano. Provo a fare il punto. L'Europa, purtroppo, si fonda sul concetto di mercato addirittura più degli stessi Stati Uniti (!!!).

lunedì 11 luglio 2011

Come si conquista un Paese: l'attacco della finanza internazionale all'Italia

Come si conquista un Paese: l'attacco della finanza internazionale all'Italia di G. Colonna
Pubblicato il 10 Luglio 2011


L'attacco della speculazione che venerdì 8 luglio 2011 è stato diretto dalla finanza internazionale contro la Borsa italiana, provocando un ribasso del 3,47% pari a una perdita di 14,1 miliardi di capitalizzazione, non è una semplice operazione finanziaria. Chi continua a parlare dei "mercati finanziari" come di una divinità che organizza la vita delle società contemporanee sa perfettamente che questi anonimi "mercati finanziari" hanno nomi e cognomi. Sono uomini e gruppi che hanno precisi interessi e chiari obiettivi. Come in ogni operazione di destabilizzazione di un intero Paese, cioè, vi sono degli scopi ed essi sono oggi chiaramente individuabili.

L'Islanda contro le banche, dice no a risarcimenti per truffe

Un'isola in lotta contro i colossi bancari mondiali. L'Islanda, dopo la crisi economica che l'ha messa in ginocchio nel 2008, ha cambiato rotta: si arrestano banchieri e alti dirigenti strettamente collegati con le operazioni rischiose che hanno condotto sull'orlo del default, si scrive una nuova Costituzione con un regime di protezione per libertà di informazione ed espressione. I cittadini islandesi, con due voti referendari del 2009 e del 9 aprile 2011, hanno detto chiaramente che non vogliono sobbarcarsi i costi di una crisi finanziaria provocata da istituzioni private. L'ultimo voto risale al 9 aprile scorso: 230mila cittadini hanno detto no all'accordo per l'indennizzo di 3,9 miliardi di euro per centinaia di migliaia di risparmiatori britannici e olandesi, defraudati dalla banca islandese online Icesave nel 2008. "Non verseremo soldi per far restare in vita banche private. Lo Stato non si assume la responsabilità del fallimento di banche private" ha dichiarato il presidente islandese Olafur Grimsson. Una scelta opposta rispetto a quella del 2008, quando lo Stato nazionalizzò le tre maggior banche del Paese, arrivata nonostante le minacce di isolamento dalle istituzioni finanziarie internazionali: conseguenza che la nuova Islanda del dopo-crisi non sembra temere.




CIA. -Il progetto MK Ultra-

Durante il periodo della Guerra Fredda la Central Intelligence Agency varò un progetto dedito al controllo della mente tramite la somministrazione di droghe ed altri farmaci su sogetti ignari del loro conivolgimento e degli esiti del programma.

sabato 9 luglio 2011

L'Universo è un'illusione

L'Universo è un'illusione
ovvero, il "paradigma olografico"
di Richard Boylan



Le teorie di Aspect, Bohm, Pribram sulla nuova fisica scuotono i principi della scienza tradizionale:  dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è parte infinitesimale e totalità di "Tutto"

Alain Aspect, fisico
Alain Aspect
<< Nel 1982 un'équipe di ricerca dell'Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, condusse forse il più importante esperimento del 20º secolo.  Aspect ed il suo team scoprirono che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente una con l'altra indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri.  Come se ogni singola particella sappia esattamente cosa stiano facendo tutte le altre.
Un fenomeno che può essere spiegato solo in due modi:  o la teoria di Einstein - che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce - è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente.

David Bohm, fisico
David Bohm
La maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, ma l'esperimento di Aspect rivoluziona il postulato, provando che il legame tra le particelle subatomiche è effettivamente di tipo non-locale.  David Bohm, celebre fisico dell'Università di Londra recentemente scomparso, sosteneva che le scoperte di Aspect implicassero la non-esistenza della realtà oggettiva.  Vale a dire che, nonostante la sua apparente solidità, l'Universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato.

Ologrammi, la parte e il tutto
realizzazione di un ologramma - © XmX Per capire la sbalorditiva affermazione di Bohm gettiamo uno sguardo alla natura degli ologrammi.  Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l'aiuto di un laser:  l'oggetto da fotografare viene prima immerso nella luce di un raggio laser, poi un figura di interferenza (approssimazione grafica) - © XmX secondo raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante dalla zona di interferenza dove i due raggi si incontrano viene impresso sulla pellicola fotografica.  Quando la pellicola viene sviluppata risulta visibile solo un visualizzazione di un ologramma - © XmX intrico di linee chiare e scure ma, illuminata da un altro raggio laser, ecco apparire il soggetto originale.  La tridimensionalità non è l'unica caratteristica interessante degli ologrammi:  se l'ologramma di una rosa viene tagliato a metà e poi illuminato da un parti di un ologramma contengono ancora l'informazione d'insieme - © XmX laser, si scopre che ciascuna metà contiene ancora l'intera immagine della rosa.  Anche continuando a dividere le due metà, vedremo che ogni minuscolo frammento di pellicola conterrà sempre una versione più piccola, ma intatta, della stessa immagine.  Diversamente dalle


UNA PRECISAZIONE...
(inserto di XmX)
L'affermazione secondo la quale ogni frammento dell'ologramma conterrebbe tutta l'informazione, non è esatta:  si verifica sempre una certa perdita di informazione, tanto maggiore quanto più è piccolo il frammento. Questo però non invalida affatto l'ipotesi dell'Universo olografico, ma anzi, restringe le reciproche influenze delle cose - da una precedente inconcepibile infinitezza ad ambiti più circoscritti - rendendo tutta la teoria ancor più credibile.  XmX
normali fotografie, ogni parte di un ologramma contiene tutte le informazioni possedute dall'ologramma integro. * [vedi riquadro a destra - XmX] Si schiude così una nuova comprensione dei concetti di organizzazione e di ordine.
La rana, l'atomo e la rosa
Per quasi tutto il suo corso la scienza occidentale ha agito sotto il preconcetto che il modo migliore di capire un fenomeno fisico, che si trattasse di una rana o di un atomo, era quello di sezionarlo e di studiarne le varie parti.  Gli ologrammi ci insegnano che alcuni fenomeni possono esulare da tale approccio.  Bohm lo intuì, aprendo una strada alla comprensione della scoperta del professor Aspect.
Per Bohm il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa risiede nel fatto che la loro separazione è un'illusione.  Era infatti convinto che, ad un livello di realtà più profondo, tali particelle non sono entità individuali, ma estensioni di uno stesso "organismo" fondamentale.  Bohm semplificava con un esempio:  immaginate un acquario contenente un pesce.  Immaginate che l'acquario non sia visibile direttamente, ma solo attraverso due telecamere, una l'esempio dell'acquario di Bohm - © XmX posizionata frontalmente e l'altra lateralmente rispetto all'acquario.
[vedi disegno a destra - XmX]
Guardando i due monitor televisivi possiamo pensare che i pesci siano due entità separate, la differente posizione delle telecamere ci darà infatti due immagini lievemente diverse.  Ma, continuando ad osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi è un certo legame tra loro:  quando uno si gira, anche l'altro si girerà;  quando uno guarda di fronte a sé, l'altro guarderà lateralmente.  Essendo all'oscuro dello scopo reale dell'esperimento, potremmo credere che i due pesci comunichino tra loro, istantaneamente e misteriosamente.  Secondo Bohm il comportamento delle particelle subatomiche indica che esiste un livello di realtà del quale non siamo consapevoli, una dimensione che oltrepassa la nostra.  Se le particelle subatomiche ci appaiono separate è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realtà, esse non sono "parti" separate bensì sfaccettature di un'unità più profonda e basilare, che risulta infine altrettanto olografica ed indivisibile quanto la nostra rosa.  E poiché ogni cosa nella realtà fisica è costituita da queste "immagini", ne consegue che l'Universo stesso è una proiezione, un ologramma.
Il magazzino cosmico
Oltre alla sua natura illusoria, questo universo avrebbe altre caratteristiche stupefacenti:  se la separazione tra le particelle subatomiche è solo apparente, ciò significa che, ad un livello più profondo, tutte le cose sono infinitamente collegate.  Gli elettroni di un atomo di carbonio del cervello umano sono connessi alle particelle subatomiche che costituiscono ogni salmone che nuota, ogni cuore che batte ed ogni stella che brilla nel cielo.  Tutto compenetra tutto.  Sebbene la natura umana cerchi di categorizzare, classificare e suddividere i vari fenomeni, ogni suddivisione risulta necessariamente artificiale e tutta la natura non è altro che una immensa rete ininterrotta.
In un universo olografico persino il tempo e lo spazio non sarebbero più dei principi fondamentali.  Concetti come la località vengono infranti in un universo dove nulla è veramente separato dal resto, sicché anche il tempo e lo spazio tridimensionale (come le immagini del pesce sui monitor TV) dovrebbero venire interpretati come semplici proiezioni di un sistema più complesso.  Al suo livello più profondo la realtà non è altro che una sorta di super-ologramma dove il passato, il presente ed il futuro coesistono simultaneamente.  Disponendo degli strumenti appropriati un giorno potremmo spingerci entro quel livello della realtà e cogliere delle scene del nostro passato da lungo tempo dimenticato.  Cos'altro possa contenere il super-ologramma resta una domanda senza risposta.  In via ipotetica, ammettendo che esso esista, dovrebbe contenere ogni singola particella subatomica che sia, che sia stata e che sarà, nonché ogni possibile configurazione di materia ed energia:  dai fiocchi di neve alle stelle, dalle balene ai raggi gamma.  Dovremmo immaginarlo come una sorta di magazzino cosmico di Tutto-ciò-che-Esiste.  Bohm si era addirittura spinto a supporre che il livello super-olografico della realtà potrebbe non essere altro che un semplice stadio intermedio oltre il quale si celerebbe un'infinità di ulteriori sviluppi.
Poiché il termine ologramma si riferisce di solito ad una immagine statica che non coincide con la natura dinamica e perennemente attiva del nostro universo, Bohm preferiva descrivere l'Universo col termine "olomovimento".  Affermare che ogni singola parte di una pellicola olografica contiene tutte le informazioni in possesso della pellicola integra significa semplicemente dire che l'informazione è distribuita non-localmente.  Se è vero che l'Universo è organizzato secondo principi olografici, si suppone che anch'esso abbia delle proprietà non-locali e quindi ogni particella esistente contiene in se stessa l'immagine intera.  Dato il presupposto, tutte le manifestazioni della vita provengono da un'unica fonte di causalità che include ogni atomo dell'Universo.  Dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è allo stesso tempo parte infinitesimale e totalità di "tutto".
Miliardi di informazioni...

Karl Pribram, neurofisiologo
Karl Pribram
Lavorando nel campo della ricerca sulle funzioni cerebrali, anche il neurofisiologo Karl Pribram, dell'Università di Stanford, si è convinto della natura olografica della realtà.  Numerosi studi, condotti sui ratti negli anni '20, avevano dimostrato che i ricordi non risultano confinati in determinate zone del cervello:  dagli esperimenti nessuno però riusciva a spiegare quale meccanismo consentisse al cervello di conservare i ricordi, fin quando Pribram non applicò a questo campo i concetti dell'olografia.  Egli ritiene che i ricordi non siano immagazzinati nei neuroni o in piccoli gruppi di neuroni, ma negli schemi degli impulsi nervosi che si intersecano attraverso tutto il cervello, proprio come gli schemi dei raggi laser che si intersecano su tutta l'area del frammento di pellicola che contiene l'immagine olografica.
l'Enciclopedia Treccani è composta da più di una quarantina di grossi volumi... - © XmX Quindi il cervello stesso funziona come un ologramma e la teoria di Pribram spiegherebbe come il cervello riesca a contenere una tale ...e il cervello potrebbe memorizzare circa 5 Treccani... - © XmX quantità di ricordi in uno spazio così limitato.  Quello umano può immagazzinare circa 10 miliardi di informazioni, durante la durata media di vita (approssimativamente l'equivalente di cinque edizioni dell'Enciclopedia Treccani!).  Di converso, si è scoperto che gli su un ologramma possono coesistere moltissime registrazioni - © XmX ologrammi possiedono una sorprendente possibilità di memorizzazione, infatti semplicemente cambiando l'angolazione con cui due raggi laser colpiscono una pellicola fotografica, si possono accumulare miliardi di informazioni in un solo centimetro cubico di spazio.
...ma anche di idee
La nostra stupefacente capacità di recuperare velocemente una qualsivoglia informazione dall'enorme magazzino cerebrale risulta spiegabile più facilmente, supponendone un funzionamento secondo principi olografici.  Inutile, quindi, scartabellare nei meandri di un gigantesco archivio alfabetico cerebrale, perché ogni frammento di informazione sembra essere sempre istantaneamente scansione di un cervello umano correlato a tutti gli altri:  si tratta forse del massimo esempio in natura di un sistema a correlazione incrociata.  Nell'ipotesi di Pribram si analizza la capacità del cervello di tradurre la valanga di frequenze luminose, sonore, ecc. ricevute tramite i sensi, nel mondo concreto delle percezioni.  Codificare e decodificare frequenze è esattamente quello che un ologramma sa fare meglio, fungendo da strumento di traduzione per convertire un ammasso di frequenze prive di significato in una immagine coerente:  il cervello usa gli stessi principi olografici per convertire matematicamente le frequenze ricevute in percezioni interiori.



IL CERVELLO RIMESCOLATO
(inserto di XmX)
Paul Pietsch, critico verso la teoria olografica della mente, provò a confutarla (libro Shufflebrain, vedi links a fine pagina). Poichè aveva scoperto che le salamandre sono capaci di ampie capacità di rigenerazione del tessuto nervoso (nervi e cervello), ipotizzò che la localizzazione delle funzioni cerebrali potesse essere evidenziata "scambiando" fra loro parti di cervello. Lo fece, sezionando il cervello di alcune salamandre in parti uguali, per poi risistemarle nella scatola cranica ruotate, scambiate di posto, e così via. Pietsch si aspettava di osservare gravi disfunzioni o strani comportamenti, invece la maggior parte delle salamandre continuò a comportarsi come prima.   XmX
Vi è una impressionante quantità di dati scientifici a conferma della teoria di Pribram, ormai condivisa da molti altri neurofisiologi.  Il ricercatore italo-argentino Hugo Zucarelli ha applicato il modello olografico ai fenomeni acustici, incuriosito dal fatto che gli umani possono localizzare la fonte di un suono senza girare la testa, pur sordi da un orecchio.  Ne risulta che ciascuno dei nostri sensi è sensibile ad una varietà di frequenze molto più ampia.  Ad esempio:  il nostro sistema visivo è sensibile alle frequenze sonore, il nostro olfatto percepisce anche le cosiddette "frequenze osmiche" e persino le cellule biologiche sono sensibili ad una vasta gamma di frequenze.  Tali scoperte suggeriscono che è solo nel dominio olografico della coscienza che tali frequenze possono venire vagliate e suddivise.
[sui suoni olografici, o meglio, olofonici vedi links alla fine - XmX]
La realtà?  Non esiste.
Ma l'aspetto più sbalorditivo del modello cerebrale olografico di Pribram è ciò che risulta unendolo alla teoria di Bohm.  Se la concretezza del mondo non è altro che una realtà secondaria e ciò che esiste non è altro che un turbine olografico di frequenze e se persino il cervello è solo un ologramma che seleziona alcune di queste frequenze trasformandole in percezioni sensoriali, cosa resta della meditazione - © XmX realtà oggettiva?  In parole povere:  non esiste.  Come sostenuto dalle religioni e dalle filosofie orientali, il mondo materiale è una illusione.  Noi stessi pensiamo di essere entità fisiche che si muovono in un mondo fisico, ma tutto questo è pura illusione.  In realtà siamo una sorta di "ricevitori" che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze e ciò che ne estraiamo lo trasformiamo magicamente in realtà fisica:  uno dei miliardi di "mondi" esistenti nel super-ologramma.
Questo impressionante nuovo concetto di realtà è stato battezzato "paradigma olografico" e sebbene diversi scienziati lo abbiano accolto con scetticismo, ha entusiasmato molti altri.  Un piccolo, ma crescente, gruppo di ricercatori è convinto si tratti del più accurato modello di realtà finora raggiunto dalla scienza.  In un Universo in cui le menti individuali sono in effetti porzioni indivisibili di un ologramma e tutto è infinitamente interconnesso, i cosiddetti "stati alterati nebulosa - foto NASA di coscienza" potrebbero semplicemente essere il passaggio ad un livello olografico più elevato.  Se la mente è effettivamente parte di un continuum, di un labirinto collegato non solo ad ogni altra mente esistente o esistita, ma anche ad ogni atomo, organismo o zona nella vastità dello spazio, ed al tempo stesso, il fatto che essa sia capace di fare delle incursioni in questo labirinto e di farci sperimentare delle esperienze extracorporee, non sembra più così strano.
Coscienza e visualizzazione
Il paradigma olografico presenta implicazioni anche nelle cosiddette scienze pure, come la biologia.  Keith Floyd, uno psicologo del Virginia Intermont College, ha sottolineato il fatto che se la concretezza della realtà non è altro che una illusione olografica, non potremmo più affermare che la mente crea la coscienza (cogito ergo sum).  Al contrario, sarebbe la coscienza a creare l'illusoria sensazione di un cervello, di un corpo e di qualunque altro oggetto ci circondi che noi interpretiamo come "fisico".
Una tale rivoluzione nel nostro modo di studiare le strutture biologiche spinge i ricercatori ad affermare che anche la medicina e tutto ciò che sappiamo del processo di guarigione verrebbero trasformati dal paradigma olografico.  Infatti, se l'apparente struttura fisica del corpo non è altro che una proiezione olografica della coscienza, risulta chiaro che ognuno di noi è molto più responsabile della propria salute di quanto riconoscano le attuali conoscenze nel campo della medicina.  Quelle che noi ora consideriamo guarigioni miracolose potrebbero in realtà essere dovute ad un mutamento dello stato di coscienza che provochi dei cambiamenti nell'ologramma corporeo.  Allo stesso modo, potrebbe darsi che alcune controverse tecniche di guarigione alternative come la "visualizzazione" risultino così efficaci perché nel dominio olografico del pensiero le immagini sono in fondo reali quanto la "realtà".
Il mondo è una tela bianca
Perfino le visioni ed altre esperienze di realtà non ordinaria possono venire facilmente spiegate se accettiamo l'ipotesi di un universo olografico.  Nel suo libro "Gifts of Unknown Things", il biologo Lyall Watson descrive il suo incontro con una sciamana indonesiana che, eseguendo una danza rituale, era capace di far svanire istantaneamente un intero boschetto di alberi.  Watson riferisce che mentre lui ed un altro attonito osservatore continuavano a guardare, la donna fece velocemente riapparire e scomparire gli alberi diverse volte.  Sebbene le conoscenze scientifiche attuali non ci permettano di spiegarle, esperienze come queste diventano più plausibili qualora si ammetta la natura olografica della realtà.  In un universo olografico non vi sono limiti all'entità dei cambiamenti che possiamo apportare alla sostanza della realtà, perché ciò che percepiamo come realtà è soltanto una tela in attesa che noi vi si dipinga sopra qualunque immagine vogliamo.  Tutto diviene possibile, dal piegare cucchiai col potere della mente, ai fantasmagorici eventi vissuti da Carlos Castaneda durante i suoi incontri con Don Juan, lo sciamano Yaqui.  Nulla di più, né meno, miracoloso della capacità che abbiamo di plasmare la realtà a nostro piacimento durante i sogni.  E le nostre convinzioni fondamentali dovranno essere riviste alla luce della teoria olografica della realtà. >>

Richard Boylan, Dr. Richard Boylan
Behavioral Scientist


"L'UNIVERSO È UN'ILLUSIONE" (ovvero il "paradigma olografico")

venerdì 8 luglio 2011

Perché il pensiero divergente può salvare il mondo



COME L'ISTRUZIONE PUBBLICA UCCIDE LA CREATIVITA'
Questo editoriale parte con una considerazione che per la maggioranza dei lettori risulterà probabilmente molto banale: il mondo contemporaneo è infinitamente complesso; quello del prossimo futuro lo sarà ancora di più. Quanti di noi dicono di rendersi conto di questo aspetto ma poi, allo stesso modo, si rifugiano in semplificazioni addirittura grottesche per analizzare la realtà e confermare le proprie convinzioni? Anche in questo caso, stiamo parlando della maggior parte delle persone. Dire che la società contemporanea è complessa e va analizzata con lucidità e grande apertura mentale è un po' come sostenere che "studiare è importante": tutti sottoscrivono automaticamente (e più o meno ipocritamente) l'osservazione ma in pochissimi si rendono conto fino in fondo della reale portata del concetto.
Ebbene: in un mondo in cui l'imprevedibilità ed il cambiamento si fondono spesso con precarietà cronica e forti squilibri socio-economici, diventa ancora più importante essere educati alla creatività ed al pensiero divergente. A tal proposito, prima di proseguire nella lettura del testo, vi invito a guardare con molta attenzione il video allegato. In meno di 10 minuti vi renderete infatti conto di come, il noto docente universitario Ken Robinson, riesca ad illustrare con impressionante efficacia tutte le falle più o meno clamorose dell'istruzione pubblica globalmente intesa.
Finito di vedere il video, potrete iniziare a porvi altri quesiti reputati "banali" ed "inflazionati". Quesiti del tipo: come mai il titolo accademico vale sempre meno ed è sempre più diffuso? Come mai, in zone geografiche come il Mezzogiorno d'Italia, il numero di laureati è considerevole quanto e più di quello dei disoccupati? Come mai, un numero crescente di titolati con triennale + specialistica, si ritrova ad affrontare la frustrazione di un posto di lavoro malpagato, incerto e poco gratificante non solo per il portafogli ma anche per mente e cuore? Insomma: per quale motivo l'equazione un tempo praticamente certa "laurea=buon impiego" non funziona più così bene? Una prima risposta, comunque da integrare e sulla quale dibattere a lungo, può essere la seguente: il sistema didattico standardizzato, salvo alcune eccezioni, non è tendenzialmente in grado di educare gli studenti a leggere, interpretare e vivere con maggiore consapevolezza ed approccio critico una realtà sempre più eterogenea e quindi difficile da sintetizzare. Sempre citando Robinson, il punto non è quindi trovare una riforma adatta al sistema d'istruzione pubblico (nato secoli fa ed ora inadeguato) ma avere capacità e coraggio di lanciare una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire l'educazione di massa.
Purtroppo, in questo paese e non solo, la massima "rivoluzione" che politicanti ed accademici inetti e miopi sono riusciti a proporre, è stata quella della mercificazione della cultura universitaria con conseguente aziendalizzazione degli atenei. Questo approccio finto riformista e realmente scellerato ha prodotto e continua a produrre danni enormi; sfornando neolaureati per lo più impreparati quanto erroneamente convinti di aver raggiunto una sorta di empireo intellettuale, capace di garantire gratificazioni professionali e benessere esistenziale. Ma come può un sistema di valutazione che premia le Università (e i docenti) che promuovono il maggior numero di iscritti (a tutti i costi e con ogni agevolazione possibile) e toglie fondi a chi "osa" bocciare e pretendere reale preparazione fornire nuove risorse umane adatte al mondo globalizzato ed iper-competitivo? La società nella quale viviamo si evolve in maniera esponenziale e molto più imprevedibile rispetto a solo 15 o 20 anni fa e noi cosa facciamo? Ci ostiniamo a voler educare le persone al ragionamento per tesi, antitesi e sintesi; non considerando la miriade di contraddizioni fisiologiche che si riscontrano in ogni aspetto dell'umano vivere. Si continua a guardare al bianco o in alternativa al nero, a considerare le consuete due risposte in contrapposizione (spesso farlocca) e ad utilizzare il pregiudizio come forma principale di approccio e di valutazione. Se le giovani generazioni non riusciranno a conservare quell'innata dote che si chiama creatività e a rendersi conto che, nel ventunesimo secolo, vince chi si distingue senza farsi fuorviare dalla superficiale ed apatica alternatività di massa, allora il numero di boriosi insoddisfatti ed inconsapevoli crescerà in maniera inversamente proporzionale rispetto a quello quello delle persone sul serio libere (ed intelligenti).

sabato 2 luglio 2011

ACQUA PUBBLICA, LO SCONTRO PUGLIESE


ACQUA PUBBLICA, LO SCONTRO PUGLIESE
MANIFESTO di oggi sabato 2 luglio 2011