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martedì 12 luglio 2011

IL TERRORISMO MONETARIO E' IL VERO TERRORISMO

IL TERRORISMO MONETARIO E' IL VERO TERRORISMO

Fermo restando che i disastri di questi giorni non sono casuali, e che la nostra classe dirigente è quanto di più disgustoso e deprimente si possa immaginare, c'è da dire che ci sono problemi che vengono da più lontano. Provo a fare il punto. L'Europa, purtroppo, si fonda sul concetto di mercato addirittura più degli stessi Stati Uniti (!!!).


Il trattato di Maastricht ha infatti invertito quel presupposto "keynesiano" per cui il prestito e il conseguente debito avevano un valore "sociale", facendo un regalo enorme, e secondo me assolutamente cosciente, ai grandi attori del turbocapitalismo finanziario globale, allora in fase di crescita: un regalo che riguardava le modalità che gli Stati dovevano seguire, da allora in poi, per approvvigionarsi di moneta. Alle banche centrali nazionali, infatti, fu fatto divieto di finanziare i propri Stati di appartenenza, i quali a loro volta furono obbligati a cercare quel denaro sul "mercato". E' qui il nodo gordiano, che inverte l'impostazione keynesiana di fondo: e cioè l'idea che il credito non dovesse più avere una funzione "sociale" ma una funzione meramente "lucrativa". Neppure la patria del liberismo antistatalista, gli Stati Uniti, erano mai arrivati a tanto: basti pensare che in questi anni la FED ha monetarizzato il debito USA stampando denaro (certo, troppo, ma questa è un'altra storia e un'altra follia), mentre la BCE, per statuto, poteva al massimo comprare bond governativi, in ossequio al dogma del Quarto Reich/Bundesbank che inflazionare l'euro è delitto, poichè le esportazioni tedesche dominanti hanno bisogno di un euro forte e di debiti dei paesi "amici" piuttosto sostanziosi (vermi!). La politica monetaria degli ultimi due anni, d'altronde, è stata decisa dall'inedito asse New York-Berlino (a proposito, i TG non l'hanno detto: lo sapete che Borsa Americana e Tedesca stanno per fondersi?): dollaro debole per favorire la ripresa USA (esportando altrove inflazione, con i disastri annessi che questo ha creato) ed euro forte con stretta monetaria in Europa, secondo i diktat berlinesi, che hanno mantenuto così una posizione predominante sul fronte esportazioni ed hanno impedito a concorrenti europei manovre di crescita più sostanziali, a causa del debito che paesi come l'Italia, per esempio, non avevano modo di inflazionare con QE simil Federal Reserve. Dalla Grande Depressione del '29 si uscì adottando misure monetarie specularmente opposte a quelle su elencate: "restrizione finanziaria" e "liberazione monetaria", e cioè con la restrizione SERIA della speculazione (che non è un male, ma lo diventa quando moltiplica il denaro virtuale rispetto al reale, e per di più scambiandolo su mercati legali ma non regolamentati!!) e con l'apertura verso il credito pubblico (grazie alla fine del gold standard). In Europa, ora si fa il contrario: piena libertà finanziaria (avete sentito parlare delle anglosassoni e famigeratissime "dark pools"? Roba da fantascienza (resa scienza) finanziaria, il vero terrorismo contemporaneo. Lasciate perdere BinLaden, Gheddafi, Talebani e cazzate di questo tipo: questa è gente che si gioca in stanze computerizzate il prezzo del riso per i disgraziati in Vietnam, tanto per dirne una, o annulla manovre finanziarie con naked short sui cds) e restrizione monetaria (le banche centrali nazionali, come detto,non possono stampare denaro). Il cardine ideologico di questa impostazione è, naturalmente, il vecchio adagio ultraliberista per il quale i mercati hanno sempre ragione e, soprattutto, possiedono al loro interno un principio di autoregolazione giusta e naturalmente "etica", e al loro esterno un meccanismo riequilibratore di tutte le storture della vita economica, grazie alla dialettica domanda/offerta, che però gli economisti seri hanno dimostrato totalmente inadeguata e "spiritualizzata" già da parecchio tempo: in ossequio paranoico a questa presunta verità rivelata, si pensò che il denaro di pubblica utilità dovesse essere cercato sul mercato (contraddizione in termini...), poichè solo il mercato è giudice obiettivo e solo esso può portare ad una gestione oculata del bilancio pubblico. Delirio legalizzato. Neppure Adam Smith, il padre putativo del liberismo, arrivò a santificare così il mercato, e persino lui auspicava interventi di ribilanciamento dello Stato sul mercato stesso. Ma gli Europei di Maastricht sono andati oltre. Il credito monetario statale è diventata arma politica convenzionale: quella in grado, più delle guerre, ormai troppo costose, di condizionare la vita delle singole comunità, delle singole entità nazionali, spogliandole di sovranità e potere sulle proprie vite. Se non si interviene seriamente e con forza sulla MONETA questa situazione non cambierà MAI. La vera lotta al terrorismo, signori, è questa: quella contro il legame capitalismo finanziario globale/potere politico. Ed è un terrorismo tutto interno al mondo occidentale.

Fabio Baccelliere