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martedì 14 agosto 2012

Influenza suina H2N3: prove tecniche di una pandemia mondiale

L'Influenza Suina torna tra noi grazie alla complicità dei media. Per le agenzie di stampa è già una pandemia quella che sta interessando il continente americano in queste ore. Nel dare la semplice notizia di cronaca ci preme fare un passo in dietro. Mi sono occupata anni fa dell'Influenza suina, la cosiddetta H1N1. A quei tempi c'era la dottoressa Jane Burgermeister che sollevò una grandissima polemica in rete sia sull'effettiva nascita del virus, sia in merito alla produzione dei vaccini. Effettivamente una cosa dobbiamo dirla: dalla fantomatica scoperta del virus alla dichiarazione di pandemia (che pandemia non era perché la diffusione fu classificata in terza fascia e non sesta) la ricerca del vaccinò comprensiva della produzione delle dosi necessarie, ricoprì un arco tempo di sei mesi. Mi appassionai alla questione e, con l'aiuto di alcuni medici, confrontai la composizione sia del vaccino H1N1 sia di quello stagionale: era la stessa. In buona sostanza lo stato pagò milioni di euro per acquistare un vaccino che aveva già e che i cittadini avevano già assunto.
Per altro era espressamente indicato nel documento diffuso dal SSN che il vaccino stagionale standard era relativo a tre ceppi, tra cui il fantomatico ceppo H1N1. Ogni medico di famiglia inoltre riceveva 65 euro dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per ogni dose di vaccino "specifico" somministrata ai propri pazienti. Dopo 4 mesi di bombardamento mediatico che davano per certa la mutazione stessa, arrivano i biologi ucraini a dire: "Mutazioni che sembrano verificarsi in modo sporadico e spontaneo. Finora non sono stati trovati legami tra il piccolo numero di pazienti contagiati con il virus mutato e la mutazione non sembra diffondersi". Per poi arrivare a una dichiarazione choc: "non siamo certi che i morti a causa dell'influenza siano morti proprio a causa del virus H1N1". In effetti i sintomi di questo virus erano parecchio blandi e a morire erano persone che avevano avuto già problemi respiratori. Io mi concentrai sulla morte di Giovanna Russo, la prima morta di H1N1 in Italia. Il suo caso fu singolare perché, tramite fonti specifiche cominciò a circolare la voce che Giovanna fosse peggiorata improvvisamente e poi deceduta proprio a causa di questo virus H1N1. Tuttavia fonti interne all'ospedale dichiararono che le era stata somministrata la "proteina C attivata". Il farmaco di uso ospedaliero usato è lo XIGRIS. Leggendo il bugiardino ed il foglio riportante lo studio e la sperimentazione dello stesso, si evinceva che tale farmaco non andava somministrato a persone che avevano già crisi respiratorie in quanto si sarebbe potuta sviluppare un'emorragia polmonare. All'interno del bugiardino si legge che "il farmaco non va somministrato a pazienti con sanguinamenti attivi". Una frase che si pone come una zavorra sui piedi degli stessi medici che poco prima avevano dichiarato alla stampa che "la paziente, appena arrivata in Ospedale, presentava degli addensamenti polmonari". Il fascicolo aperto dalla Procura avrebbe dovuto definire se quegli addensamenti presentavano tracce ematiche. Inoltre Giovanna morì al quinto giorno di terapia quando nel bugiardino era esplicitamente detto che il farmaco non doveva essere somministrato per più di 4 giorni. Ma il caso di Giovanna Russo, peculiare per molti aspetti, presentava dei tratti comuni con molti altri casi. La donna inizialmente risultava affetta da H1N1, ma il secondo tampone (che si fa per prassi) risultava negativo. In moltissimi casi, le persone decedute per H1N1 non presentavano traccia del virus nel tampone. Poi arrivò Jane Burgermeister, la dottoressa e giornalista che dichiara di avere le prove del fatto che il virus era stato creato in laboratorio dalla Baxter ma che, tuttavia, non era abbastanza pericoloso per la salute umana. 72 chili di influenza sono stati trasportati in un treno per essere smistato in ben 16 laboratori situati in 4 paesi diversi. Responsabile era la Baxter. Inoltre la Dottoressa ha anche dichiarato che la Big Pharma ha usato "forza finanziaria" per far dichiarare all'OMS che, nel caso dell'H1N1, si trattava di una "PANDEMIA MONDIALE" di livello pari a 6 (in realtà era pari a 3). A Settembre 2009 inoltre, la polizia Svizzera aprì un'inchiesta proprio in merito al trasporto dei 71 chili di virus da parte della Baxter, ma la stessa inchiesta fu bloccata. In merito alle dichiarazioni di Jane Burgermeister fu aperta un'inchiesta. Lei è stata chiamata a testimoniare al Tribunale di Doubling a Vienna . E' la stessa dottoressa però a raccontare un "interrogatorio surreale" relativo al 2010 che la vedeva "colpevole" senza che l'inquirente avesse men che meno letto le prove che fornite per l'inchiesta. La dottoressa quindi dichiara: "Uno dei motivi per cui il governo austriaco potrebbe avere così tanta fretta di togliermi di mezzo è che il rapporto al Consiglio Europeo fatto dal parlamentare inglese Paul Flynn sull'amplificazione mediatica della pandemia da influenza suina deve essere discusso nel parlamento austrico, come in altri parlamenti europei, nella prossima sessione. Inoltre, 220 parlamentari europei hanno chiesto al Parlamento Europeo un'inchiesta sull'influenza suina, anche se per il momento tutto è fermo su questo fronte." Dopo l'Ucraina fu la volta del Giappone: i ricercatori Giapponesi, nel loro proverbiale silenzio, si misero a lavorare per cercare una formula che debellasse il virus e la trovarono in una sostanza composta da fluidi di coltura ricavati dai ceppi di Aureobasidium che contengono betaglucani, dei polisaccaridi, e da uno speciale acido lattico. E infine fu la volta della stessa Germania che sia nel campo della politica internazionale, quanto nel campo della ricerca, ha sempre assunto un atteggiamento sinistro. La Germania infatti ebbe l'ardire di procurarsi un vaccino di serie A e un vaccino di serie B. Quello di serie A andava somministrato a politici, parlamentari e quello di serie B ai cittadini. La notizia fu lanciata a mezzo stampa e fece il giro del mondo. Per molti fu uno scandalo che finì per dare credito i temi complottisti secondo cui il vaccino sarebbe servito a rendere debole il corpo in vista di una volontaria e globale riduzione della popolazione che, per i poteri forti, doveva raggiungere quota 40%. Ovviamente ipotesi agghiaccianti ma tutto questo veniva detto in quel periodo, confermato e poi smentito. Un capitolo a parte meritano i morti in seguito a vaccinazione e i casi di allergia che hanno costretto persone ad avere seri disturbi del sistema nervoso e difficoltà nel movimento. Anche questa teoria era considerata complottista ma, successivamente fu confermata anche dai media nazionali. Detto ciò lasciamo ai lettori temerari che son giunti fino alla fine queste parole su cui riflettere: "Il governo francese non ha rispettato i propri impegni. Alla prossima pandemia - perché ci sarà una nuova pandemia - serviremo prioritariamente gli Stati 'affidabili". Sono le parole di l'amministratore delegato di Novartis al quotidiano Le Monde. Per lo stato Francese queste parole suonarono come un grave affronto, se non una minaccia. E del resto fu proprio nel 2010 che la CODACONS vinse la causa generando il ritiro delle dosi di vaccino e chiedendo alla Novartis un risarcimento per 3 miliardi di euro. Il capitolo peggiore di quella storia va ricondotto tuttavia alle dosi di vaccino inutile destinate ai paesi poveri e somministrati a Uomini, donne e bambini. Adesso ci giunge notizia che in Messico e negli States è arrivato lo spettro di una nuova pandemia: la H2N3. Un virus che ha fatto (udite udite) ben 145 contagi in pochi giorni. Fallito il tentativo di terrorizzare la gente con l'aviaria e con l'Escherichia Coli , ci si prepara ad una nuova bomba mediatica che vede una nuova pandemia (che per ora è ancora a livello 3). Fermo restando che il mutamento genetico del virus potrebbe esserci stato davvero, ci riserviamo di prendere l'allarme con le pinze. Del resto abbiamo imparato che con i poteri forti bisogna fare come farebbe un inquirente: pur escludendo i pregiudizi, guardiamo i precedenti penali.