Un
giornalista investigativo statunitense, Webster
Griffin Tarpley, dopo l’attentato a Oslo, ha sostenuto
pubblicamente che l’atto terroristico fosse un “false flag”. Se digitate
su un qualsiasi motore di ricerca “Simas Tarpley” –“pagine in
italiano” – potete trovare una serie di documenti che esprimono i
sospetti di Tarpley. Secondo le investigazioni di quest’ultimo (ed è un
giornalista estremamente affidabile e concreto,
potete seguirlo in lingua madre sul sito di Alex Jones,
infowars) riproduco testuali parole “ Ai primi del novembre 2010, il
canale televisivo TV2 di Oslo aveva portato alla scoperta
dell’esistenza di una vasta rete di informatori segreti e di
risorse pagate dagli statunitensi, reclutati tra le fila di poliziotti
in pensione ed altri funzionari. L’obiettivo apparente di
questo programma era la sorveglianza dei norvegesi che stavano
prendendo parte a manifestazioni e altre attività, critiche verso gli
Stati Uniti e le loro politiche. Uno dei norvegesi
reclutati, era l’ex capo della sezione anti-terrorismo della
polizia di Oslo”.
giovedì 31 maggio 2012
Bomba di Brindisi: la verita' che NON puo' essere detta
Bomba di Brindisi: la verita' che NON puo' essere detta
Il Senatore Giovanni Pellegrino e' uno che se ne intende di bombe, stragi e dintorni. Senatore dei DS dal 1990 al 2001 e' stato a lungo Presidente della Commissione Bicamerale stragi.
Bene, Pellegrino, qualche giorno fa, ha rilasciato una intervista alla Nazione nella quale ha dichiarato "apertis verbis", cosa rara per un politico, di credere poco, anzi per niente, alla matrice mafiosa dietro l' attentato di Brindisi e di ritenere che dietro quella bomba vi siano Servizi di intelligence ostili, che hanno mascherato dietro un finto carattere artigianale e dilettantesco dell' ordigno una sottile strategia di intimidazione. Giu' in fondo troverete il link che vi permettera' di leggere tutta intera l' intervista di Pellegrino, quello che preme sottolineare in questo momento e' che l' esponente politico riprende pari, pari, la teoria di informare over-blog pubblicata giorni orsono e che ripubblichiamo a seguire. Quella bomba ha una matrice ed una provenienza ben chiare ma non si puo' dire, esattamente come avvenne per il DC9 abbattuto ad Ustica. Tutti ormai sappiamo chi fu e cosa avvenne ma ufficialmente brancoliamo ancora in alto mare.
Intervista della Nazione al Senatore Pellegrino
Da leggere anche:
mercoledì 2 maggio 2012
War Games in Sicilia con i sottomarini NATO telecomandati
Guerre globali e militarizzazioni
War Games in Sicilia con i sottomarini NATO telecomandati
Dal
5 al 18 febbraio 2011 le acque della Sicilia orientale al centro di una
vasta esercitazione militare NATO in cui viene sperimentato un nuovo
sommergibile teleguidato per le guerre future nel Mediterraneo.
12 febbraio 2011 - Antonio Mazzeo
Centinaia di attacchi aerei, vere e proprie battaglie navali,
inseguimenti di sottomarini nucleari e finanche la sperimentazione di
sofisticate armi a comando remoto. È quanto avviene dal 5 febbraio nelle
acque siciliane del Mar Ionio con l’esercitazione aeronavale denominata
Proud Manta 2011 a cui partecipano dieci nazioni della NATO
(Belgio, Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Spagna, Turchia,
Regno Unito e Stati Uniti). Diretta dal Comando Alleato delle Forze
Sottomarine (COMSUBSOUTH) e delle Forze Aeree Marittime (COMMARAIR) di
Capodichino (Napoli), Proud Manta è la “maggiore esercitazione
alleata per la lotta antisommergibile (ASW) e lo sviluppo delle tattiche
di contrasto alle attività illecite perpetrate via mare con particolare
attenzione all’antiterrorismo”, secondo quanto diramato dalla NATO.
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